Ritorno a Venezia

16.00

Autore: Roberta Galifi
ISBN: 9788874429264

Anno: 2020
Pagine: 168
Formato: 14,8×21
Foto / Illustrazioni: no

Categoria:

Leggere un libro, vedere un film, ascoltare una canzone terminano con la parola fine o continuano a stimolare la nostra mente anche dopo? Se spariscono vuol dire che non ci hanno trasmesso nulla o, peggio, che non avevano nulla da trasmetterci … 67.000 libri prodotti in un solo anno in Italia la dice lunga sul trionfo dell’ignoranza in questa nostra ex terra di cultura: troppi grafomani, quasi zero lettori.
Ma che a distanza di ben 50 anni esca un sequel di “Anonimo Veneziano” … rende molto più dolce la pillola di questa nostra “in-civiltà” che corre a vele spiegate verso il nuovo analfa-ebetismo. Il 1970 rappresentò la chiusura di un periodo fecondo di incredibili spinte culturali, solo l’anno precedente c’era stato Woodstock e, dietro, tutto il periodo della beat generation, della voglia di cambiare un mondo obsoleto, spesso marcio, dell’anelito verso la libertà. E a distanza di 50 e più anni, Bob Dylan riceve il Nobel per la letteratura, lui che ha ripreso le medievali ballate celtiche per parlare del vuoto (Miss Lonely) che già allora gli stava intorno mentre gli Stati Uniti di Lyndon B. Johnson imbottivano di droga indistintamente gli hippie e i ragazzi che venivano sbattuti nel Vietnam a dimostrare a nessuno di essere i più forti.
Love Story e Anonimo Veneziano furono contemporanei e ridiedero quel romanticismo perso grazie ai Masters of War, i costruttori di morte che ancora oggi riescono a vendere armi in tutto il pianeta.
Roberta fa un’operazione molto intelligente: riportare al centro della vita l’Amore e sottolineare come questo mondo sia invece op­presso da troppi “mali oscuri” (ma non è questo un titolo di Berto?).

Roberta Galifi è nata nel 1983 a Butera, un “piccolo comune solitario” dove attualmente vive. Ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Catania ed ama il teatro. Affascinata da una canzone di Ornella Vanoni, “Anonimo Veneziano”, ha approfondito le ricerche sul tema scoprendo il film e il romanzo omonimi, da qui la passione si è estesa a Florinda Bolkan e a Giuseppe Berto.

In copertina: foto di Paolo Paterno.

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