Walter Manfrè e il Teatro della Persona

14.00

Autore: Ugo Ronfani
ISBN: 9788874428533

Anno: 2018
Pagine: 148
Formato: 12×17
Foto / Illustrazioni: sì, in b/n

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«… le scelte radicali com­piute da Walter Manfrè da quando, con La confessione (1993) si è imposto all’attenzione generale modificando, anzi sconvolgendo – e non solo formalmente – i rapporti in auge fra testo, attore e spettatore, hanno colpito per le loro inconsuete mo­dalità sia il pubblico che la critica. La quale ha rapidamente attribuito al suo teatro la denominazione di Teatro della Persona.
[…] Nato a Messina nel 1948, la sua formazione è quella di un giovane del mezzogiorno italiano che viene a contatto con quanto rimane della pratica del teatro siciliano d’anteguerra […] Essere partecipe di quel mondo ha significato, per Manfrè bambino, il materializzarsi dell’immaginazione, della fantasia, dell’invenzione: il che è da sempre il misterioso potere del teatro. Recitare gli sembra il modo più naturale e diretto per essere ammesso a condividere gli incantesimi della scena, ed è da questo infantile impatto emozionale che, con la se­greta tenacia dei sogni infantili, decide di diventare attore.
Manfrè verifica la sua precoce vocazione a essere attore in questo contesto, i cui numi tutelari sono Verga e Pirandello, ma anche i protagonisti della scena siciliana come Angelo Musco […] Ed è proprio il realismo fantastico dei siciliani, portato da un Musco a invenzioni istrioniche, a predisporlo a un tipo di teatro che – senza, ripetiamo, irrigidimenti teorici – è già incline, alla lontana, all’ascolto di domande che vengono dal territorio attraverso il pubblico …».

Walter Manfrè, dopo le pri­me esperienze come attore nel Centro Universitario Teatrale e dopo altre esperienze in vari organismi siciliani decide di av­viarsi al professionismo e inizia la carriera artistica fre­quen­tan­do la Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania.
Da attore ha lavorato sotto la guida dei più importanti re­gisti italiani (Mario Landi, An­drea Camilleri, Orazio Costa, Aldo Trionfo, Franco Enriquez) in compagnie di prestigio ac­canto ai migliori attori italiani e nei più importanti teatri del nostro paese.
Dal 1980 al 1983 viene scritturato dal Teatro Stabile di Trieste come attore ed anche come aiuto regista di uno dei più grandi maestri del nostro se­colo: Andrzei Wajda in L’affare Danton che viene rappresentato anche alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Da allora ha messo in scena tanti spettacoli di successo dirigendo alcuni tra i più presti­giosi attori italiani: Paola Borboni, Raf Vallone, Pupella Maggio, Warner Bentivegna, Nando Gazzolo, Carlo Delle Piane …
Ha realizzato, sul terreno della ricerca, alcuni spettacoli che lo hanno reso famoso in Ita­lia e all’Estero, e che sono sta­ti catalogati dalla critica sotto il titolo di “Teatro della Persona”, tra cui La Cena, Visita ai pa­ren­ti, La Confessione, Il Viag­gio, Il Vizio del Cielo, La Ceri­monia e Le voci umane. Nel 1994 La Confessione è stato ospite nella stagione ufficiale del Piccolo Teatro di Milano di­retto da Giorgio Strelher e successivamente rappresentato a Parigi.

Ha portato all’estero il suo teatro essendo stato invitato in Bulgaria, Uruguay, Russia, Austria, Francia, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Argentina, Cile, Perù.

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