Ma nannu u spiritaru

15.00

Autore: Carmelo La Cava
ISBN: 9788874427444

Anno: 2014
Pagine: 112
Formato: 14,8×21
Foto / Illustrazioni: no

Carmelo La Cava è nato nella contrada Serrolipari di Sinagra nel 1926.
Nel 1933 inizia per lui la scuola, senza libri. Nel 1935 con la chiurma va a vendemmiare alle pendici dell’Etna (Giarre, Santa Venerina, Macchia, Trecastagni, Viagrande, Zafferana, Pisano, Milo, Fornazzo, Punta Lazzo, Sant’Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Solicchiata, Passopisciaro, Randazzo) per comprarsi i libri: lavora per 4 lire al giorno, riuscendo ad accumulare in un mese ben 48 lire nette.
Ammalato dal 1939 al 1942, nel 1943 riprende a lavorare e con la solita chiurma va ê marini a mietere il grano: Sferro, Catenanuova, Gela, Falconara, Licata, Ravanusa, Campobello di Licata, Riesi, Sommatino, Delia, Canicattì, Serradifalco, San Cataldo, Caltanissetta, Santa Caterina Villarmosa, Maria­nopoli, Resuttano, Villalba.
Il 18 maggio del 1952 parte da Messina con la nave Cyrenia per arrivare a Free­mantle (Australia) la notte dell’11 giugno. A Perth lavora dapprima di picco e pala, poi aggiusta marciapiedi, impasta bitume, è operaio in una fabbrica di tubi, fa il magazziniere in ferrovia, diventa caporeparto (perché sa leggere e scrivere pure in inglese) in una fabbrica di birra. Si trasferisce a Darwin dove, ingaggiato come lavapiatti, farà poi l’operaio nelle miniere d’oro guadagnando ben 4 certificati di qualifica. Diventa industriale della pietra (spaccapietre autonomo).
Ormai “ricco”, fa una puntata a Messina nel 1961, si compra un’Alfa Romeo e si sposa. Rientra in Australia dove vende tutto e si trasferisce a Messina, per quattro anni. Investe ogni avere in appartamenti e in un’impresa di lavaggio e parcheggio auto. Mezzo fallito, ripiega in Australia dove guida una betoniera alle dipendenze di un suo ex dipendente, che lo tratta con i piedi. Nel 1970 diventa meccanico per la Caterpillar. Va quindi in un bosco a macinare pietre per un altro suo ex dipendente adesso co­struttore di case per aborigeni. Nel 1973 s’imbarca nella gestione di un Fast Food. In quel periodo, la notte di Natale del 1974, un ciclone distrugge 3/4 della città di Darwin, inclusa la sua casa, il suo negozio e “la sua famiglia” (moglie e figli lo piantano per tornare a Messina).
Ritorna a Messina nel 1979 e nel 1987 si ristabilisce a Sinagra dove vive felicemente gozzovigliando tra bar e piazza.
Ha già pubblicato Vendemmia e Mietitura nella Sicilia del Novecento (Armando Sici­liano, Messina 2005), libro che descrive gli anni della sua gioventù, la vendemmia del 1935 e la mietitura del 1943.
In questo secondo libro trovano spazio le figure del nonno e della nonna, del padre e della madre, degli zii e dei fratelli. Ma ci sono ben presenti pure l’angoscia di cosa mettere a tavola per il pranzo e per la cena, l’aiuto che forniscono la mucca e la capretta, le pesanti ingerenze di signorotti, politici, arcipreti e forze dell’ordine.

 

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