«… racconto, talvolta drammatico, am­bientato nella Sicilia agricola del secondo do­po­guerra. Un intero paese vive l’avventura di Luigi e partecipa coralmente alle sue vicissitudini con uno sguardo benevolo, a volte meschino, ma mai indifferente.
Il paese con i suoi cumpari, comari, vicini in­vadenti, parenti fidati, parroco, sindaco e ma­resciallo, è il vero protagonista del racconto. Con le sue esclamazioni colorite, i suoni, le voci, i colori e il fermento che lo agita amplifica i drammi e le gioie di Luigi, Mattia e del loro bambino. Un’u­ma­nità piccola e imperfetta, in perenne movimento, ma grande nella solidarietà di gruppo.
Sopra di tutto staziona lo sguardo benevolo dell’autore che si immerge nella vitalità debordante del paese per spostarsi poi lentamente sulla zona più intimistica dei sentimenti dei familiari che, generalmente racchiusi entro le mura domestiche, venano la vicenda di una sottile malinconia.
Con il suo sguardo attento e talvolta divertito, l’autore fa propri i valori e le pecche del paese stesso aderendo ad una sicilianità a lui ormai lontana geograficamente, ma viva e sentita più che mai» (dalla Prefa­zio­ne di Simonetta Cozzi).

Mino Fauzia, nato a Catania il 10 aprile 1949; già da ragazzo doveva pensare al suo mantenimento svolgendo molteplici lavori, dall’orologiaio al metalmeccanico. È sposato, con due figli. Affasci­nato dalla letteratura, da alcuni anni si è dedicato a narrativa e poesia, vincendo nel 2009 il premio “Cardinale Luigi Lavitrano” di Castel Morrone (Ce).