«Reinventarsi il passato per affrontare il presente e attendere un fu­turo che non c’è, evaporato come la nebbia mattutina a coprire di latte orizzonti alla vista celati, remoti.
E ritrovare parole di vita vera, di vita piena, quella che l’uomo del suo mare conosce bene e riesce ad afferrare ad agguantare anche nelle burrasche e “mmatticati” più furibonde.
Lui porta sempre la sua barca in porto, si asciuga con la manica il sudore e il saligno, e con le reti in spalle se ne ritorna finalmente a casa».

Lidia Ferrigno è nata a Vittoria (Rg) nel 1945 Si è laureata in Lettere Classiche e ha insegnato a Vittoria, città in cui risiede. Ha pubblicato le raccolte di poesie: La memoria e i giorni (2000), Mare e terra. Monodie in assolo (2012), Le Sirene e altro (2014), I mille volti di Eva. Conta­minazioni (Armando Siciliano, Messina 2015), Pensieri minimi. Tango disarmonico del tempo (Ar­mando Siciliano, Messina 2016), Il silenzio e l’attesa (Armando Siciliano, Messina 2020). Ha poi curato un libro sulla memoria del suo paese natale, Sco­glitti: La lunga scia di zagare lontane. Storie di vita nella Sicilia del Nove­cento all’ombra della Casa Grande (Armando Sici­liano, Messina 2017). A seguire: Il mio paese è Macondo (Armando Siciliano, Messina 2018), Vite incompiute. Medea Sara Ippò Orfeo (Armando Siciliano, Messina 2021).
Ha partecipato con La memoria e i giorni a diversi concorsi nazionali di poesia (tra i quali “Città di Torino”, “Manzoni” di Roma, il “Ketty Daneo” di Trieste). Dal 2000 ha scelto soltanto l’inserimento in alcune antolo­gie e riviste. Alcune sue poesie sono state selezionate e recitate per rappresentazioni sceniche: “Guerra e Pace” a Camarina (2015), “Camarina e il suo mare” (2018) e “Luci a Camarina” (2022), spettacolo scritto per Mario Incudine.

In copertina:
Joaquin Sorolla, La Caleta, Malaga 1910, olio su tela, 63,5×95, Museo Sorolla, Madrid.