Un’autobiografia, di quelle sincere, che non vogliono costituire certamente un testamento per l’autore, conside­rando la sua ancor giovane età, ma una testimonianza da trasmettere ai ragazzi di oggi, fin troppo condizionati dal bombardamento massmediatico e con poche certezze in una realtà dove il piatto pronto è consuetudine acclarata e dove fantasia e voglia di imparare vengono sostituiti, anzi cancellati, dal totale asservimento a cellulari, vestiti firmati, mc donald’s, silenzi e depressioni.

Santino Scarcella nasce nel 1955 ad Arcevia (An), ove trascorre i primi anni d’infanzia. Poi segue i genitori a Messina ove completerà gli studi conseguendo la laurea in giurisprudenza discutendo la tesi con il prof. Te­mistocle Martinez.
Diventato segretario comunale, andrà a lavorare a Gruaro, in Calabria, nel reatino e nel padovano, concludendo la sua carriera a Letojanni (Me), ove tutt’oggi vive. Nel 1998 entra nei ruoli del Ministero della Giu­sti­zia ove ricopre le funzioni di Direttore amministrativo della Procura Generale della Repubblica di Catania.
Ha tre figli: Ketty, Marco e Matteo.

In copertina:
Rita Co’, Il mulino di Celleri, acquerello, 70×50, 2007 (collezione privata)