Una storia di menzogne crudeli, di verità nascoste da veli di cecità ipocrita, ma anche una storia di pentimento e di riscatto, che passa attraverso la “caccia al tesoro” ideata da una donna che lascia in eredità non soltanto terreni e immobili, ma anche la sua storia fatta di dolore e rinuncia, di abbandono e di solitudine.
Toccherà ad Elisa, la nipote che Amelia non ha mai conosciuto, sciogliere passo dopo passo i nodi formati dai racconti mitologici intrecciati alle miniminagghie, gli indovinelli che i nostri anziani raccontavano la sera per passare il tempo, veline lasciate dalla donna nei posti più strani e nascosti della città dalle trenta chiese, bellissima “di un barocco ridondante e ampolloso”, che si prepara a celebrare ancora una volta la festa del suo Santo Patrono, san Giorgio, il cavaliere che ha sconfitto e ucciso il male iconizzato nel drago morto ai suoi piedi.

Adriana Antoci è nata a Ragusa; impiegata presso il Consorzio Uni­versitario, da circa dieci anni abita in una frazione ru­rale, immersa nella tranquillità e nel verde della campagna dell’altopiano, circondata da cani e gatti che adora. Ha una figlia, Giulia; nel tempo libero si dedica alla lettura e ai lavori di uncinetto e ricamo. Ha già pubblicato con Armando Sici­liano il romanzo La casa della Cra­perìa. Saga popolare siciliana, 3 voll. (Messina 2014), il saggio Cibo e Anima (Messina 2015), i racconti Nes­suno e il vento (Messina 2015), il romanzo San Paolo. I valori, la fede, le tentazioni della famiglia Caruano nell’assolata Sicilia del Novecento (Messina 2015).

In copertina:
Marco Guastella, San Giorgio, 2016.