Scrivo questo libro per i giovani nati dopo gli anni cinquanta che sconoscono il sistema di povertà esistente in Sicilia alla fine della Seconda Guerra Mondiale, epoca in cui vigeva il lavoro precario e nero ed i pochi occupati erano privi di assistenza sanitaria e contributi previdenziali con i datori che facevano nascondere i dipendenti nelle visite che ricevevano dagli Ispettori del lavoro. In campagna era ancora peggio, con mezzadri che fungevano da dazieri alla raccolta del prodotto riservando il 50% al proprietario, il 25% per lo stesso lasciando al malcapitato contadino un 25% di ricavato, appena sufficiente a sfamare le tante bocche che aspettavano il cibo in case fatiscenti.
Scrivo questo libro per i giovani odierni, ricchi di cultura umanistica e tecnica, con una borsa di studio dell’Università e costretti ad emigrare all’estero o al Nord Italia perché non trovano occupazione in una Sicilia dedita al “comparaggio” e ai favori agli amici degli amici. A loro raccomando di non arrendersi e lottare, senza sosta alcuna, per le cose in cui credono. Perderanno tutte le battaglie come le ho perso io ma vinceranno l’unica al mattino guardandosi allo specchio e potere essere orgogliosi della loro onestà e caparbietà.

Angelo Vecchio Ruggeri, nato a Linguaglossa (Ct) nel 1949, vive ed opera a Fiumefreddo di Sicilia, dove svolge l’attività di giornalista pubblicista per La Sicilia e la Gazzetta del Sud. Impegnato per oltre trent’anni in cariche sindacali di categoria, per 15 anni è stato consigliere e assessore della cittadina jonica. Ha scritto l’autobiografia Sui banchi di scuola a 50 anni (Fiume­freddo 2004), il saggio sui comuni dell’Alcantara, Un angolo di Paradiso (Zona, Arezzo 2009), le raccolta di poesie I pensieri del cuore (Armando Siciliano, Messina 2015) e Nel tuo abbraccio il mio mondo (Armando Siciliano, Messina 2019).

In copertina:
Lo stabilimento abbandonato della Siace va a fuoco (foto di Santo Di Guardo).