«… Il corpus poetico della silloge poggia su un’articolazione di momenti creativi che spaziano dal senso della caducità all’analisi del mondo non solo come “luogo” ma so­prattutto come “tempo”; dalla scelta di porsi come un “esule” al bisogno di assumere un atteggiamento di resistenza etica contro l’oblìo e la futilità […] Questo senso, in un’ottica spirituale o puramente filosofica, diventa per […] l’unica vera “patria” …» (dalla Prefazione di Dome­nico Pisana).

Giuseppe Di Vita (Palermo 1956) ha insegnato per quarantadue anni religione nell’Istruzione Secondaria Superiore e per circa venti teologia dogmatica. Dal 2011 fin al 2023 ha svolto progettazione didattica. Negli anni ‘80 ha lavorato con padre Pino Puglisi per la Pastorale vocazionale, occupandosi anche di catechesi. Dal 1997 al 2010 ha fatto parte del Team Europe della Commissione Europea di Bruxelles, con numerosi tra seminari e conferenze in Italia e in Europa. Dal 2024 è Presidente onorario del Premio “Liva­tino”. Vive in Umbria. Ha pubblicato le raccolte di poesie Esistere (Torri del vento, Palermo 2013), Il Tempo (Mohi­cani, Palermo 2014), Evoluzione (Mohicani, Palermo 2016); i saggi Mafia ed antimafia, dai personaggi alle persone (Mohicani, 2017) e Il Palazzo dei Pupi. Mafia, politica ed impunità (Armando Siciliano, Messina 2022).

In copertina: Silvia Muscolino, Il tiro con l’arco, 2024,
penbrushes su organza, 145×145 cm, collezione privata.