Tusa dall’Universitas Civium alla Fiumara d’Arte

64.00

Autore: Angelo Pettineo
ISBN: 9788874426119

Anno: 2012
Pagine: 340
Formato: 21×30
Foto / Illustrazioni: a colori

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Nella sequenza delle valli dalle quali si è innervata la colonizzazione dell’antico Valdemone, la maestosa fiumara dell’Halaeso ha generosamente cullato il duraturo stanziamento di una collettività, dall’insediamento antico della città greco-romana a quello medievale e moderno, tra ubertosi pascoli e lussureggianti plaghe silvestri erose dalla “demetria spiga”.

Oltre al seducente stormire delle fronde d’argento, fluttuanti da nodose ceppaie di ulivi millenari, un altro suono cadenzava l’inesorabile incedere del tempo nella solennità di un paesaggio che tutt’oggi invita alla contemplazione: il crepitare degli zoccoli lungo le trazzere, nella spola incessante di uomini e mercanzie dall’entroterra agli approdi del margine tirrenico, dove un fiorente emporio presidiava gli interessi commerciali di Halaesa Archonidea, prima, di Tuzaga / Tuz’ah dopo.
Viceversa, i verdeggianti profili dei rilievi sparti­acque confortavano le carovane nella loro risalita, con un morbido abbraccio che le avrebbe accompagnate fino agli scavalcamenti verso i luoghi consacrati agli evocativi miti della Madre Cerere e di Proserpina.
Tuttavia, quello stesso abbraccio di colline stagliate sull’azzurro cielo, segno di confidenziale ac­coglienza nel seno fluviale della valle, poteva im­provvisamente mutarsi in gesto di ostile e divaricante separazione tra Oriente e Occidente, tra greci e cartaginesi, tra bizantini ed arabi, tra le contee dei Ventimiglia e degli Alagona, fino alla più recente e artificiosa segregazione tra le province di Messina e Palermo, tra il Parco dei Nebrodi e quello delle Madonie, trascinando questa “cerniera” territoriale nell’indecifrabile sospensione dello spazio e del tempo.
In quest’enigmatica sospensione, nella potenza e nella varietà paesaggistica, nelle rigenerazioni etiche ed estetiche della “Fiumara d’Arte” e nella stratificazione di culture secolari stanno tutti gli ingredienti capaci di sprigionare il racconto affabulante, la fa­scinazione e la visita prodiga di emozioni.

Angelo Pettineo, architetto, già cultore della materia presso la cattedra di “Storia dell’Architet­tura I annualità” retta dal prof. Camillo Filangeri, ha espletato attività di ricerca, di docenza e tutorato per i corsi di specializzazione post lauream promossi dal Dipartimento di Storia e Progetto nel­l’Architettura dell’Università di Palermo. È membro del comitato di redazione della rivista di studi Paleokastro, sulla quale ha reso contributi inediti alla definizione delle arti figurative in età tardo rinascimentale, manierista e barocca, con particolare riferimento a Baldassarre Massa, agli ultimi Gagini, alla bottega dei Li Volsi e a Vito d’Anna. Ha pubbli­cato saggi sull’architettura e sull’urbanistica, tra cui vanno menzionati originali apporti per le fabbriche cinquecentesche nel Palazzo Reale di Palermo, per alcune opere inedite di Andrea Gigante e di Venanzio Marvuglia, nonché un puntuale studio sull’emblematica fondazione della nuova città di Santo Stefano ad opera del Duca di Camastra.

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